Јок Ѓурѓа ти не разбираш. Нема До, не постои. Има А4=440, ама тоа во понапреден курс, ко ќе научиш за змијата и за бесконечноста.
Gentilissimo Dottore, ho fatto come lei mi ha detto. Ho comprato i libri da lei indicatemi e li ho letti tutti di un fiato. Purtroppo devo dirle che speravo di trovarvi cose differenti da quelle che, invece, vi ho rinvenuto. Sono libri a carattere religioso! E, per quanto siano antichi di centinaia di anni, non mi hanno aperto alcuna porta di conoscenza. Ho compreso che i suoi metodi rasentano la religione (o si serve di strumenti affini) e, siccome io sono tendenzialmente ateo, sento di non poter aderire al suo insegnamento. Per questo non me ne voglia, ma credo fermamente che monsieur Gurdjieff non aveva nulla a che spartire con certe idee, anzi ritengo il suo insegnamento assolutamente laico.
Gentilissimo amico, mi spiace che lei non abbia compreso il senso profondo per il quale le avevo consigliato quelle letture. Ma, pur condividendo con lei l’idea della “laicità” dell’insegnamento non condivido il suo rifiuto della simbologia religiosa che, nella maggioranza dei casi, nasconde un soggiacente significato di natura psicologica. Potrà trovare addirittura nel libro di R. Zuber, allievo di Gurdjieff, “Monsieur Gurdjieff, ma lei chi è?” l’ipotesi piuttosto realistica che il merito principale dell’opera del Maestro è stato quello di riadattare il cristianesimo ad un linguaggio attuale e di recuperarne alcuni aspetti dimenticati. Le letture che le ho indicato sono utili perché nascondono al loro interno delle informazioni tecniche sul lavoro su di sé che lo stesso monsieur Gurdjieff non ha volutamente pubblicato. Alcune cose non possono essere dette chiaramente, anche Gesù stesso parlava in parabole, alcune conquiste devono essere personali e non possono risultare preconfezionate. Per chiarirle il mio punto di vista le propongo una storia. “... C'era una statua, di origine ignota, che sull'indice puntato portava la seguente iscrizione: "Colpite qui e troverete un tesoro". Per generazioni e generazioni la gente aveva martellato sul punto dove c'era l'iscrizione, ma la statua era di pietra dura e i colpi la segnavano solo superficialmente, mentre il senso dell'iscrizione rimaneva un enigma. Un giorno, a mezzogiorno in punto, un Vero Cercatore, assorto nella contemplazione della statua, notò che l'ombra del dito teso, ombra che era passata inosservata per secoli, tracciava una riga sul pavimento sottostante. Dopo aver contrassegnato il punto preciso, si procurò gli attrezzi necessari e, facendo leva con uno scalpello, sollevò una lastra del pavimento. L'apertura dava accesso a un sotterraneo che conteneva strani oggetti lavorati finemente; osservandoli, riuscì a capire la scienza usata per la loro esecuzione - scienza perduta da molto tempo - e a impossessarsi di quei tesori e di altri, più convenzionali, che si trovavano nel sotterraneo....” Mi auguro di aver soddisfatto la sua sensibilità, proponendole una storia senza alcun riferimento religioso, di modo che il suo integralismo laico possa non risultarne scalfito. Cordialità.